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Le infezioni correlate all’assistenza sanitaria e le nuove tecniche di sanificazione

Le infezioni correlate all’assistenza sanitaria e le nuove tecniche di sanificazione

Il ruolo dei servizi di pulizia e sanificazione negli ambienti ospedalieri è da sempre di fondamentale importanza, ma ha assunto un ruolo ancora più centrale durante la Pandemia

Però, c’è da dire che, mettendo un attimo da parte il rischio di contagio da Sars-CoV-2 attualmente presente, il vero problema che le strutture ospedaliere si trovano ad affrontare quotidianamente è quello delle Infezioni Correlate all’Assistenza sanitaria

Si tratta, come vedremo più nel dettaglio, di infezioni contratte in ospedale dai pazienti, a causa della presenza di patogeni molto pericolosi e difficili da trattare. 

Per ridurre questo rischio, molto elevato e diffuso, è necessario individuare nuove tecniche di pulizia e sanificazione, investendo risorse nella ricerca e nell’innovazione. 

Ma procediamo per gradi e vediamo insieme in cosa consistono le infezioni correlate all’assistenza sanitaria e quanto è importante l’impiego di tecniche all’avanguardia, come quelle individuate da un gruppo di ricercatori italiani in uno studio davvero interessante, per pulizia e sanificazione. 

Cosa sono le Infezioni Correlate all’Assistenza sanitaria (ICA)

Le Infezioni Correlate all’Assistenza sanitaria, per brevità ICA, sono 

“Infezioni acquisite che costituiscono la complicanza più frequente e grave dell’assistenza sanitaria e possono verificarsi in ogni ambito assistenziale, incluso gli ospedali per acuti, il day-hospital/day-surgery, le strutture di lungodegenza, gli ambulatori, l’assistenza domiciliare, le strutture residenziali territoriali.”

Questa la definizione proposta dal Ministero della Salute sul sito ufficiale (qui). 

Si tratta, quindi, di infezioni contratte in ambiente sanitario nel ricevere cure mediche, che possono avere 4 cause principali

  1. introduzione di nuove tecnologie sanitarie che, pur migliorando le possibilità terapeutiche e l’esito della malattia, possono favorire l’ingresso di microrganismi nel nostro corpo;
  2. l’indebolimento del sistema di difesa dell’organismo (immunosoppressione);
  3. la scarsa applicazione di misure di igiene ambientale e di prevenzione e controllo delle infezioni in ambito assistenziale;
  4. l’emergenza di ceppi batterici resistenti agli antibiotici

Come si può leggere, quindi, la pulizia e l’igienizzazione degli ambienti è un pezzo del problema, che può e deve essere affrontato in modo adeguato. 

I numeri di un problema molto diffuso

Le statistiche relative alle Infezioni Correlate all’Assistenza sanitaria non lasciano spazio a interpretazioni o dubbi. Si tratta, a tutti gli effetti, di un’emergenza, sia dal punto di vista strettamente sanitario che economico

Con un pizzico di cinismo, infatti, bisogna riconoscere che curare queste infezioni comporta dei costi per il Servizio Sanitario Nazionale non indifferenti, che pesano sul bilancio di una struttura ospedaliera. 

Ecco i dati del Ministero sulle ICA annuali:

  • 16 milioni di giornate aggiuntive di degenza
  • 37.000 decessi attribuibili
  • 110.000 decessi per i quali l’infezione rappresenta una concausa
  • I costi vengono stimati in approssimativamente 7 miliardi di Euro, includendo solo i costi diretti
  • La frequenza di pazienti con un’infezione contratta durante la degenza è pari a 6,3 ogni 100 pazienti presenti in ospedale
  • Nell’assistenza domiciliare, parliamo di 1 paziente ogni 100
  • Circa il 50% delle ICA è prevenibile
  • Le ICA più frequenti riguardano il tratto urinario (35-40%), l’apparato respiratorio, le ferite chirurgiche, le infezioni sistemiche (sepsi, batteriemie)

Come ridurre le ICA con le nuove tecnologie

Abbiamo accennato all’inizio dell’articolo che i servizi di pulizia e disinfezione degli ambienti ospedalieri ricoprono un ruolo essenziale nella prevenzione e riduzione delle infezioni correlate all’assistenza sanitaria. 

Purtroppo, però, tra le cause principali abbiamo visto esserci l’introduzione di nuove tecnologie mediche e l’aumento della resistenza agli antibiotici da parte di alcuni ceppi di batteri. Ne consegue che anche le tecniche di pulizia e sanificazione devono aggiornarsi e innovare. 

In tal senso riteniamo davvero molto interessante riportare i risultati di uno studio su una tecnologia basata su disinfettanti probiotici

Trattandosi di una metodologia sperimentale e relativamente nuova, in molti ne stanno testando l’efficacia; questo, beninteso, non mette in discussione i metodi considerati “tradizionali”, che al momento risultano altrettanto efficaci.

Cos’è una tecnologia basata su sistemi probiotici?

Si tratta di un sistema di pulizia e sanificazione degli ambienti basato su detergenti ecologicamente sostenibili contenenti spore di probiotici del genere Bacillus

Esso integra diversi fattori, come una tecnica di attivazione specifica per la competizione biologica, l’utilizzo di materiali specifici in microfibra (che combinano le attività di spazzatura e lavaggio), procedure certificate e controllo microbiologico. 

Questi fattori garantiscono degli standard che includono un basso carico microbico e stabilità nel tempo

Cosa emerge dallo studio?

Secondo i ricercatori, che hanno condotto degli studi per alcuni mesi in diversi ospedali italiani, la tecnologia basata su disinfettanti probiotici ha dimostrato di ridurre i patogeni presenti sulle superfici ospedaliere fino al 90% rispetto alla disinfezione chimica convenzionale (conventional chemical cleaning – CCC).

Un incremento dell’utilizzo di questa tecnologia nei reparti di medicina interna/geriatria e neurologia nei prossimi 5 anni in Italia consentirebbe di evitare almeno 31.000 ICA e 8.500 antibiotico-resistenze, risparmiando così almeno 14 milioni di euro, di cui 11.6 solo per il trattamento di ICA resistenti.

Conclusioni

Sistemi di igiene innovativi e sostenibili dal punto di vista ambientale potrebbero ridurre sostanzialmente la resistenza agli antibiotici, aumentando la protezione della salute in tutto il mondo.

È tempo di innovare su ogni versante, sia sull’utilizzo da parte delle imprese di nuove tecnologie e nuove modalità di svolgere le pulizie, sia formando il personale delle imprese di pulizia con un particolare interesse sulla sanificazione degli ambienti ospedalieri.

Continua innovazione e formazione possono infatti contribuire, all’interno di un processo più ampio e complesso, a ridurre le infezioni correlate all’assistenza sanitaria. 

Aggiornamento Bando “Indennità emergenziale conciliativa Covid-19”

Aggiornamento Bando “Indennità emergenziale conciliativa Covid-19”

Prosegue l’impegno di ONBSI a sostegno dei lavoratori durante l’emergenza legata al nuovo Coronavirus, ma con un’importante novità.

Grazie al Bando “Indennità emergenziale conciliativa Covid-19”, deliberato il 9 ottobre 2020 e valido fino al 31 dicembre 2021 (o fino a esaurimento del budget stanziato), i lavoratori iscritti a ONBSI possono ricevere un supporto economico concreto, a copertura del rischio sociale, familiare ed educativo, fino all’ammontare massimo di €200,00.

L’importante novità riguarda l’estensione del limite di reddito da ISEE a 30.000 euro, offrendo così la possibilità a un maggior numero di iscritti di accedere alle misure di sostegno.

Potranno farne richiesta tutti i lavoratori che in data 1° marzo 2020 risultino iscritti a ONBSI e che abbiano maturato un’anzianità contributiva di almeno 12 mesi.

L’Organismo Nazionale Bilaterale dei Servizi Integrati, attraverso le sue Parti Sociali costituenti, mantiene così attivo l’impegno nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori iscritti, continuando a promuovere strumenti di supporto in questo momento di grande difficoltà in cui molte famiglie si trovano costrette ad affrontare le conseguenze causate dalla Pandemia in corso.

Per richiedere il Contributo Solidale Straordinario visita la pagina dedicata e invia la documentazione necessaria accedendo al Portale S.I.ONBSI.

Per approfondire e avere maggiori dettagli il bando è disponibile qui.

Nuovi CAM per i servizi di pulizia e sanificazione

Nuovi CAM per i servizi di pulizia e sanificazione

Il 19 febbraio 2021 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto 29 gennaio 2021, contenente i “Criteri ambientali minimi per l’affidamento del servizio di pulizia e sanificazione degli edifici e ambienti ad uso civile, sanitario e per i prodotti detergenti”

Si tratta di quelli che, comunemente, vengono definiti Nuovi CAM, in quanto presentano in effetti alcune novità rispetto ai “vecchi” CAM, pubblicati con il decreto 24 maggio del 2012

All’articolo 1 del Decreto è indicato il campo di applicazione dei nuovi criteri ambientali minimi, poi specificati nell’articolo 2: 

  • servizio di pulizia di edifici e di altri ambienti a uso civile; 
  • detergenti per le pulizie ordinarie delle superfici; 
  • detergenti per le pulizie periodiche e straordinarie delle superfici; 
  • detergenti per l’igiene personale; 
  • prodotti in tessuto carta per l’igiene personale;
  • servizio di pulizia e sanificazione di edifici e altri ambienti a uso sanitario.

Rispetto ai vecchi CAM, ora sono contemplati anche treni, aeromobili, natanti e assimilati.

Vediamo insieme cosa sono i CAM, quali novità sono state introdotte e in che modo influiscono sull’assegnazione delle gare d’appalto. 

Cosa sono i CAM

Il Ministero dell’Ambiente, con lo scopo di contenere gli impatti ambientali connessi alle attività di pulizia di edifici e altri ambienti a uso civile, nonché connesse alle forniture di alcuni altri prodotti per l’igiene, ha introdotto i cosiddetti CAM, acronimo di “Criteri ambientali minimi”

Questi criteri mirano innanzitutto alla riduzione dell’impiego di sostanze pericolose, imponendo 

“l’acquisto e l’uso di detergenti con formulazioni migliori sotto il profilo ambientale e della tutela della salute e, prescrivendo l’impiego di elementi tessili in microfibra, l’uso di sistemi di dosaggio e di diluizione tali da evitare che dosaggi e diluizioni siano effettuate in maniera arbitraria dagli operatori, consentono di razionalizzare il consumo di prodotti detergenti e disinfettanti.”

Per approfondire, consigliamo di consultare l’allegato 1 al Decreto, qui.

Quindi, sono interessati da questi criteri vari soggetti, dagli esercenti servizi di pulizia agli enti pubblici, passando per i produttori e distributori di prodotti e attrezzature di pulizia. 

Cosa cambia con i nuovi CAM 2021 in ambito civile

Una prima novità introdotta con i nuovi CAM 2021 è quella menzionata prima, ovvero l’inserimento, tra gli ambienti per la cui pulizia è necessario il rispetto di questi criteri, di treni, aerei, navi e assimilati. 

Si specifica, inoltre, che la pulizia delle superfici esterne riguarda esclusivamente le operazioni solitamente svolte dalle imprese di pulizia, non comprendendo, quindi, la pulizia dei vetri sulle facciate dei palazzi che richiede l’impiego di attrezzature specifiche. 

Vediamo le altre novità principali.

Detergenti con o senza certificazione Ecolabel

I detergenti usati per le pulizie che non sono in possesso della certificazione Ecolabel UE o equivalente possono essere utilizzati solo se concentrati, con tasso di diluizione minimo fissato all’1% (1:100) per le pulizie cosiddette “a bagnato”, mentre per la preparazione di prodotti da vaporizzare il tasso di diluizione è pari a 1:2. 

In ogni caso è richiesto il possesso di rapporti di prova di conformità ai CAM rilasciato da un laboratorio accreditato UNI EN ISO 17025.

Macchinari elettrici

Per quanto concerne i macchinari elettrici, i nuovi CAM prevedono l’obbligo da parte dell’offerente (in una gara, s’intende) di indicare già in fase di offerta le soluzioni per ridurre gli impatti ambientali in tutte le fasi (disassemblaggio, manutenzione, inquinamento acustico, e così via).

Formazione del personale

Il personale deve essere adeguatamente formato ai sensi del d.lgs. 81/2008

Le attività di formazione devono essere eseguite in modo da agevolare l’apprendimento e la memorizzazione delle informazioni soprattutto in relazione:

  • alle operazioni di pulizia e sanificazione;
  • alla gestione delle macchine e attrezzature di lavoro;
  • ai processi di lavaggio a minore impatto ambientale;
  • alla gestione degli indumenti utilizzati.  

Nel nuovo quadro normativo, sono state aggiunte alcune tematiche tra gli argomenti da trattare in fase di formazione del personale, tra cui la gestione delle macchine, delle loro batterie, la gestione dei rifiuti, del vestiario, le proprietà della microfibra. 

In ambito sanitario, invece, sono state aggiunte ore sugli elementi metodologici per garantire una disinfezione efficace e ambientalmente sostenibile.

Sono state inserite un numero minimo di ore di formazione e di affiancamento, con la possibilità di procedere in modalità e-learning.

Per il personale assunto in corso di esecuzione contrattuale, i termini per presentare le evidenze relative alla formazione erogata passa da 60 a 30 giorni.

Prodotti ausiliari per l’igiene

Importanti novità sono state introdotte in relazione ai prodotti ausiliari per l’igiene. 

Eccole: 

  • divieto di utilizzare attrezzature e prodotti non riparabili;
  • divieto di utilizzare elementi tessili a frange per le pulizie a bagnato;
  • divieto di utilizzare elementi tessili e carta tessuto monouso, fatto salvo documentati motivi di sicurezza;
  • gli elementi tessili impiegati per le pulizie ordinarie a bagnato devono essere riutilizzabili, piatti e in microfibra. Almeno il 30% di questi ultimi devono possedere l’etichetta ISO Tipo I;
  • per spolverare devono essere utilizzati elementi tessili riciclati;
  • evitare la discrezionalità degli operatori per quanto concerne il grado di impregnazione dei tessuti, utilizzando procedure e sistemi adeguati;
  • il monouso in carta eventualmente impiegato deve essere in possesso del marchio PEFC o un altro equivalente, o dell’etichetta Remade in Italy (classe A o A+), o del marchio Ecolabel UE;
  • i carrelli con secchi e contenitori di plastica devono essere riciclati almeno per il 50% del loro peso, con colori diversi a seconda della destinazione d’uso (detergente e risciacquo).

Prodotti disinfettanti

Per quanto riguarda i prodotti disinfettanti è stata introdotta la conformità al regolamento (CE) n. 528/2012 del Parlamento e del Consiglio. 

Viene, inoltre, richiesto un utilizzo sostenibile dei disinfettanti, con una particolare attenzione alle modalità di utilizzo, alla frequenza, ai dosaggi. 

Questo prodotto va adottato entro 3 mesi dalla decorrenza del contratto. 

Igiene delle mani

Nei CAM 2012 non c’era nessun criterio relativo ai saponi lavamani, mentre ora con i nuovi CAM è stato inserito l’obbligo di certificazione Ecolabel UE o equivalenti

In aggiunta, è previsto l’obbligo di utilizzare degli erogatori di sapone per le mani in forma schiumosa, senza gas propellenti.

Criteri premianti

Con i nuovi CAM sono stati inseriti dei criteri premianti per quelle realtà offerenti che si impegnano a rispettare i criteri richiesti garantendo adeguati livelli di pulizia, contenendo gli impatti ambientali anche in base al ciclo di vita. 

Nello specifico:

  • utilizzo di detergenti con marchio Ecolabel UE o altre etichette conformi alla UNI EN ISO 14024, con imballaggi in plastica riciclata;
  • utilizzo di detergenti per le pulizie ordinarie in possesso del marchio Ecolabel UE o altre etichette conformi alla UNI EN ISO 14024 privi di fragranze;
  • utilizzo di prodotti in carta tessuto, anch’essi in possesso del marchio Ecolabel UE o altre etichette conformi alla UNI EN ISO 14024;
  • uso esclusivo di tessuti in microfibra in possesso del marchio Ecolabel UE o altre etichette conformi alla UNI EN ISO 14024;
  • adozione di tecniche di pulizia e sanificazione innovative;
  • uso di prodotti con certificazione sull’impronta climatica UNi EN ISO/TS 14067 o fabbricati da aziende certificate SA 8000;
  • erogazione di servizi di pulizia esclusivamente o parzialmente manuali.

A questi criteri principali seguono poi una serie di sub criteri, che riguardano, ad esempio, l’indicazione di produttori dei detergenti impiegati. 

Criterio sociale

Altri punti sono assegnati nel caso in cui si assicuri il rispetto e l’applicazione di misure atte a migliorare il benessere organizzativo, come la concessione di un tempo adeguato per svolgere le mansioni assegnate, un piano di turnazione che rispetti le esigenze individuali e del lavoro, la previsione di premi di produttività. 

Specifiche Tecniche

Altra novità relativa ai detergenti consiste nell’obbligo di certificazione, per quanto concerne le pulizie ordinarie, Ecolabel UE, Der Blaue Engel Nordic Ecolabel o Österreichisches Umweltzeichen

In caso di etichettatura differente da quelle appena menzionate, deve essere presente una scheda tecnica molto dettagliata. 

Come abbiamo già detto in uno dei punti precedenti, i detergenti non certificati possono essere utilizzati solo se concentrati. 

Conclusioni

Come si legge, quindi, le imprese esercenti servizi di pulizia, in ambito civile e/o sanitario, devono attenersi ora ai nuovi CAM, questi criteri ambientali minimi richiesti dagli enti preposti. 

Si tratta di criteri che non si possono affatto ignorare, perché obbligatori per partecipare alle gare d’appalto, in particolare quelle indette da enti pubblici. 

Si consiglia, quindi, di studiare la normativa e confrontarsi con un consulente specializzato. 

Pulizia e sanificazione: approssimazione e superficialità non possono più essere tollerate

Pulizia e sanificazione: approssimazione e superficialità non possono più essere tollerate

In data 6 aprile 2021 il Comando Carabinieri per la tutela della Salute (NAS) ha organizzato e realizzato, in accordo con il Ministero della Salute, una serie di controlli a livello nazionale al fine di verificare la corretta applicazione delle misure di contenimento della diffusione del  virus Sars-CoV-2 nell’ambito dei servizi di trasporto pubblico

L’intervento ha riguardato 693 veicoli tra autobus urbani ed extraurbani e treni della metropolitana, ma anche diversi collegamenti ferroviari locali e di navigazione, gli scuolabus, le biglietterie, le sale di attesa e le stazioni della metropolitana.

Dei menzionati 693 veicoli, 65 hanno presentato delle irregolarità: 

  • mancata esecuzione delle operazioni di pulizia e sanificazione;
  • assenza di cartelli volti a indicare il numero di persone ammesse sul mezzo;
  • mancanza di distanziatori sui sedili e di erogatori di gel disinfettante

A supporto delle indagini sono stati effettuati 756 tamponi di superficie su obliteratrici, maniglie, pulsanti usati per prenotare la fermata desiderata e sedute

Ed è qui che emerge il dato più preoccupante. Le analisi condotte sui tamponi hanno rilevato 32 casi di positività al virus Sars-CoV-2, con presenza di materiale genetico riconducibile allo stesso, sulle linee di trasporto di Roma, Viterbo, Rieti, Latina, Frosinone, Varese e Grosseto.

Una situazione allarmante – che mette a rischio ogni giorno le centinaia di persone che entrano in contatto con queste superfici – che si potrebbe evitare semplicemente con la corretta applicazione delle misure di contenimento della Pandemia, prime fra tutte la pulizia e la sanificazione di ambienti e superfici.

Mettere in campo le competenze e le conoscenze di professionisti del settore dei servizi di pulizia, servizi integrati/multiservizi e delle lavoratrici e lavoratori adeguatamente formati, pronti e capaci di adempiere a interventi di siffatta emergenza, risulta quindi essere determinante e fondamentale per garantire a ognuno di noi la sicurezza di cui abbiamo bisogno; l’approssimazione e la superficialità non possono più essere tollerate.

Iniziative, obiettivi e progetti dell’ONBSI: l’intervista al Presidente Andrea Laguardia su GSA

Iniziative, obiettivi e progetti dell’ONBSI: l’intervista al Presidente Andrea Laguardia su GSA

“Sicurezza dei lavoratori, innovazione ed economia sostenibile al centro delle attività dell’ONBSI” questo è il titolo dell’intervista rilasciata dal nostro Presidente Andrea Laguardia alla nota rivista del Settore “GSA – Prodotti e servizi per imprese & dealers”.

Un intervento molto interessante e approfondito volto a presentare non soltanto le iniziative messe in campo dal nostro Ente, in quanto rappresentante di un settore – quello dei servizi di pulizia, servizi integrati e multiservizi – che si è rivelato quanto mai determinante, ma anche gli obiettivi che ci siamo prefissati di raggiungere e i progetti, orientati alla sostenibilità ambientale e alle tutela della sicurezza dei lavoratori, che si intendono attuare.

Leggi l’intervista completa! La trovi a pagina 16 e 17 della rivista che puoi sfogliare qui.