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I lavoratori del settore pulizia sono esposti, per la natura stessa delle mansioni svolte, al cosiddetto rischio biologico, che può compromettere la loro salute. 

Le imprese, di conseguenza, hanno l’onere e l’obbligo di creare le condizioni di lavoro migliori possibili, in modo da ridurre il rischio e prevenire il danno, fornendo DPI adeguati allo scopo e organizzando sessioni di formazione on the job per rendere i lavoratori consapevoli ed edotti. 

Cos’è il rischio biologico

Cosa s’intende per rischio biologico? Come suggerisce il termine, si tratta del pericolo derivante dalla presenza sul luogo di lavoro di agenti biologici

Una definizione precisa è presente all’interno del D.Lgs. 81/08, altrimenti noto come Testo Unico sulla Salute e Sicurezza sul Lavoro

“agente biologico: qualsiasi microrganismo anche se geneticamente modificato, coltura cellulare ed endoparassita umano che potrebbe provocare infezioni, allergie o intossicazioni.”

Qualche esempio? 

Urine, sangue, materiale organico in decomposizione, muffa, batteri, virus, funghi. 

Questo rischio risulta particolarmente elevato quando si opera in ambienti ad elevata esposizione, come un ospedale ad esempio

Gli addetti alla pulizia che operano all’interno di una struttura ospedaliera devono fare molta attenzione a evitare il contatto con agenti biologici potenzialmente pericolosi. 

Classificazione degli agenti biologici

L’articolo 268 del Titolo X contenuto all’interno del D.Lgs. 81/08, contiene un sistema di classificazione degli agenti biologici. 

Il legislatore ha individuato 4 gruppi di agenti biologici, ordinati seguendo un livello di pericolosità crescente.   

Li riportiamo di seguito:

  • agente biologico del gruppo 1: un agente che presenta poche probabilità di causare malattie in soggetti umani;
  • agente biologico del gruppo 2: un agente che può causare malattie in soggetti umani e costituire un rischio per i lavoratori; è poco probabile che si propaghi nella comunità; sono di norma disponibili efficaci misure profilattiche o terapeutiche;
  • agente biologico del gruppo 3: un agente che può causare malattie gravi in soggetti umani e costituisce un serio rischio per i lavoratori; l’agente biologico può propagarsi nella comunità, ma di norma sono disponibili efficaci misure profilattiche o terapeutiche;
  • agente biologico del gruppo 4: un agente biologico che può provocare malattie gravi in soggetti umani e costituisce un serio rischio per i lavoratori e può presentare un elevato rischio di propagazione nella comunità; non sono disponibili, di norma, efficaci misure profilattiche o terapeutiche.

Come ridurre il rischio biologico

Come accennato all’inizio, il datore di lavoro ha una serie di obblighi, tra cui la valutazione del rischio e la riduzione dello stesso attraverso una serie di azioni indicate nel Testo Unico sulla sicurezza. 

Le elenchiamo di seguito: 

  • evitare l’utilizzazione di agenti biologici nocivi, se il tipo di attività lavorativa lo consente;
  • limitare al minimo i lavoratori esposti, o potenzialmente esposti, al rischio di agenti biologici;
  • progettare adeguatamente i processi lavorativi, anche attraverso l’uso di dispositivi di sicurezza atti a proteggere dall’esposizione accidentale ad agenti biologici;
  • adottare misure collettive di protezione ovvero misure di protezione individuali qualora non sia possibile evitare altrimenti l’esposizione;
  • adottare misure igieniche per prevenire e ridurre al minimo la propagazione accidentale di un agente biologico fuori dal luogo di lavoro;
  • usare il segnale di rischio biologico e altri segnali di avvertimento appropriati;
  • elaborare idonee procedure per prelevare, manipolare e trattare campioni di origine umana ed animale;
  • definire procedure di emergenza per affrontare incidenti;
  • verificare la presenza di agenti biologici sul luogo di lavoro al di fuori del contenimento fisico primario, se necessario o tecnicamente realizzabile;
  • predisporre i mezzi necessari per la raccolta, l’immagazzinamento e lo smaltimento dei rifiuti in condizioni di sicurezza, mediante l’impiego di contenitori adeguati ed identificabili eventualmente dopo idoneo trattamento dei rifiuti stessi;
  • concordare procedure per la manipolazione ed il trasporto in condizioni di sicurezza di agenti biologici all’interno e all’esterno del luogo di lavoro.

In base all’ambiente di lavoro vanno poi applicati accorgimenti personalizzati, comprese misure igieniche adeguate per i lavoratori impiegati.