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Il rischio chimico è uno dei principali rischi lavorativi nel settore dei Servizi di Pulizia, Servizi Integrati/Multiservizi. L’aspetto particolare dei rischi per la salute è che possono manifestare i loro effetti sia nell’immediato che dopo periodi di tempo più o meno lunghi. È questa, infatti, la differenza tra infortunio e malattia di origine professionale.

Come gli agenti chimici penetrano nell’organismo

Le vie di penetrazione nell’organismo umano sono il contatto, l’inalazione e l’ingestione. La via inalatoria è la via di penetrazione più importante in ambito lavorativo. Dobbiamo considerare, ad esempio, che l’uso dei prodotti detergenti e sanificanti rilascia nell’ambiente di lavoro sostanze chimiche che possono essere inalate.

Per quanto riguarda le altre due vie di penetrazione, la cutanea va riferita alle caratteristiche di pericolosità intrinseca della sostanza o della miscela in uso, mentre l’ingestione dovrebbe essere considerata assente, anche se l’esperienza ci insegna che si sono verificati incidenti che hanno coinvolto anche queste ultime due vie.

Come lavorare in sicurezza: buone pratiche e quadro normativo

Una delle regole più importanti da seguire per lavorare in sicurezza è conoscere le caratteristiche di pericolo dell’agente chimico che si sta utilizzando

Come riconoscere il pericolo? E come gestire la sicurezza d’uso per i lavoratori? È possibile farlo in due modi, attraverso la lettura dell’etichetta e la lettura della scheda dati di sicurezza (SDS – Safety Data Sheet).

Prima di vedere nel dettaglio questi due importanti strumenti, facciamo una piccola premessa.

In Italia, il D. Lgs. n. 81/2008 e s.m.i. dedica il Titolo IX alle sostanze pericolose, il Capo I alla protezione dagli agenti chimici e il Capo II alla protezione da agenti cancerogeni e mutageni. A livello europeo vige il Regolamento CLP (Reg. CE n. 1272/2008) relativo alla Classificazione, Etichettatura, Imballaggio dei prodotti chimici.

Il regolamento CLP, entrato ormai completamente in vigore dal 2015, allinea la legislazione UE al sistema GHS (Sistema mondiale armonizzato di classificazione ed etichettatura delle sostanze chimiche), un sistema voluto dall’ONU per identificare le sostanze chimiche pericolose in modo univoco e con lo scopo di armonizzare i criteri di classificazione ed etichettatura in tutti i Paesi.

Con l’entrata in vigore del Reg. n. 1272/2008 CLP, è stato necessario aggiornare le etichette e le schede di sicurezza in quanto sono cambiati alcuni elementi che identificavano gli agenti chimici, in particolare i pittogrammi, le frasi di rischio e di prudenza. 

La presenza dei pittogrammi di rischio chimico su imballi o etichette ha lo scopo preventivo di informare del contenuto dell’imballo e del pericolo intrinseco del prodotto. Le immagini sono un ottimo strumento di comunicazione, in quanto vengono lette e interpretate rapidamente dal cervello. 

L’etichetta

L’etichetta riporta molte informazioni, ad esempio:

  • il contenuto del prodotto;
  • il produttore;
  • i pericoli;
  • le informazioni di prudenza;
  • i pittogrammi.

Sottovalutare l’importanza dell’etichettatura e non prenderne corretta visione comporta il non conoscere i rischi che si corrono nell’uso del prodotto chimico. In definitiva, significa non lavorare in modo sicuro.

Come anticipato, la presenza dell’etichetta è importante per identificare il prodotto e il suo contenuto. Se ad esempio si rende necessaria una diluizione o un travaso, quindi l’utilizzo di un contenitore non originale, occorre ricordarsi sempre di pulire bene il vecchio contenitore perché non tutte le sostanze sono compatibili. Occorre anche eliminare la vecchia etichetta e apporne una nuova

Un grave errore è travasare sostanze in contenitori diversi dagli originali, anonimi o, peggio, di tipo alimentare. Questo esempio fa riferimento all’incompatibilità chimica di alcune sostanze. Questo tipo di informazioni sono riportate nell’altro importante documento che accompagna gli agenti chimici, ovvero la scheda di sicurezza.

La scheda Dati di Sicurezza (SDS)

È obbligatorio fornire i prodotti chimici accompagnati da una Scheda Dati di Sicurezza (SDS), che riporta 16 voci obbligatorie

L’importanza della SDS (Scheda Dati di Sicurezza) risiede nel fatto che contiene non solo le informazioni sulle proprietà fisico-chimiche, tossicologiche e di pericolo per l’ambiente necessarie per una corretta e sicura manipolazione delle sostanze e miscele, ma anche tutte le informazioni sui corretti modi di immagazzinamento, stabilità e reattività, trasporto, smaltimento, ecc. Per tale motivo i lavoratori dovrebbero averle sempre disponibili per verificare i comportamenti sicuri da tenere. 

Inoltre, le SDS riportano informazioni necessarie per un comportamento sicuro anche in caso di emergenza incendio o primo soccorso.

La scheda dati di sicurezza deve essere disponibile nella lingua del Paese destinatario.

Lo stoccaggio degli agenti chimici

Per quanto concerne invece lo stoccaggio di prodotti chimici pericolosi, occorre ricordare alcune semplici, ma importanti regole. Le informazioni di sicurezza sono riportate al punto 7, “Manipolazione ed immagazzinamento”, della scheda dati di sicurezza. A titolo di esempio, ricordiamo che è bene non tenere sul posto di lavoro quantitativi di agenti pericolosi superiori a quelli necessari per l’uso quotidiano.

Dopo l’attività lavorativa, gli agenti chimici devono essere riportati in magazzino e conservati dentro appositi armadi di sicurezza adatti al tipo di pericolo, all’esterno dei quali devono essere riportati i simboli di pericolo propri del contenuto. Inoltre, bisogna stoccare separatamente le sostanze tra loro incompatibili. 

Le informazioni circa le caratteristiche di reattività della sostanza o miscela sono riportate al punto 10, “Stabilità e Reattività”, della scheda dati di sicurezza. 

È buona norma tenere separato ciò che non va d’accordo, di qualunque cosa si tratti. Conservare sempre i materiali infiammabili lontano dai materiali comburenti e dalle fonti di innesco

(scintille, fiamme libere, superfici calde, cariche elettrostatiche, etc), ad esempio, eviterà il rischio di incendi. Queste informazioni sono riportate già al punto 2, “Identificazione dei pericoli”, della scheda dati di sicurezza, in cui troviamo i riferimenti alle specifiche frasi H al punto 2.1, “Classificazione della sostanza o della miscela”, (da H200 a H 290 e alcune frasi EUH), e al punto 2.2 rispetto agli “Elementi dell’etichetta”, nel quale sono riportati i pittogrammi di pericolo.

L’igiene sul posto di lavoro

Osservare le misure igieniche che sono state predisposte in azienda assicura una migliore tutela della salute della popolazione lavorativa.

Ad esempio:

  • Rispettare il divieto di fumo durante lo svolgimento del lavoro è un principio importante non solo per la prevenzione incendi, ma soprattutto per evitare possibili fenomeni di contaminazioni chimiche dovute al potenziale contatto delle mani sporche con la bocca. Inoltre, il fumo potenzia gli effetti nocivi delle sostanze pericolose.
  • Non mangiare o bere durante lo svolgimento del lavoro in quanto, come detto, la bocca è un canale di ingresso nell’organismo umano e, tramite ingestione, possono essere facilmente introdotte nell’organismo sostanze chimiche pericolose.
  • Indossare indumenti da lavoro appropriati e puliti. La divisa da lavoro va tolta al termine dell’attività e, se previsto, in occasione della pausa pranzo. Questa attenzione previene la possibilità di contatto accidentale con le sostanze pericolose. Conservare gli abiti da lavoro separatamente dagli indumenti civili è una misura importante per evitare di portare a casa i rischi del lavoro